Il “Tratturello” caratterizza in maniera sostanziale il territorio, che, da sempre è stato sfruttato in modo compatibile e sostenibile con forme di agricoltura rispettose dell’ambiente e pronte ad essere incluse in un processo di produzione agro-alimentare e zootecnia, opportunamente certificata in termini di qualità.
Così emerge una straordinaria rete di percorsi legati allo spostamento stagionale delle greggi (e dunque legati alla principale attività economica costituita dall’allevamento ovino, soprattutto, ma anche caprino, bovino ed equino) ma anche alla gran mole delle attività indotte e collaterali, oltre alle più generali esigenze di spostamento e controllo dell’intera fascia centro meridionale dell’Appennino in generale e del Molise in particolare.
Il percorso tratturale di Poggio Sannita è da considerarsi di terzo livello costituito dal “Tratturello” Castel del Giudice – Sprondasino Il “Tratturello” Castel del Giudice / Sprondasino collega due importanti “Tratturi” che attraversano ed interessano il territorio dell’Alto Molise: l’ “Ateleta / fiume Biferno”, in agro di Castel del Giudice ed il “Celano / Foggia”, in agro di Civitanova del Sannio.
Lo sviluppo del “Tratturello”, che ha una larghezza variabile fra i 18 ed i 36 metri, è di circa 30 chilometri interamente percorribili. Il punto di partenza è nei pressi del “Vallone Molinara” di Castel del Giudice a quota 800 metri s.l.m.; seguendo in parallelo il “Vallone” costeggia la sorgente dell’”acqua zolfa” e arriva, dopo un’aspra ascesa, a Capracotta (quota 1400 metri s.l.m.). Costeggiando la base di monte Campo giunge alle falde del monte San Nicola e da qui, dopo aver intercettato la “Fonte del Duca” e la “Fonte del Romita” (zone di interesse storico-archeologico italico-sannita, dove è stata ritrovata la celeberrima Tavola Osca) scende verso l’agro di Agnone; incontrando le masserie di Ciccotondo e di Tedeschi e scendendo ancora fino al Vallon del Cerro che attraversa a quota 650 metri per risalire fino agli 800 metri di Agnone. Il “Tratturello” lascia il capoluogo altomolisano e si dirige verso Villa Canale dopo aver costeggiato le mura megalitiche-italiche nella zona di San Lorenzo. Dalla “Fonte Minaldo” entra poi nell’agro di Poggio Sannita dalla sua porta principale, la contrada “Fascianella” a quota 735 metri. Si snoda per oltre dieci chilometri seguendo il crinale che va dal Colle Sant’Elia al Colle del Sorbo, scendendo poi a valle dalla contrada Mucchi fino al torrente Verrino e quindi al fiume Trigno a quota 350 metri s.l.m.; infine termina il suo percorso innestandosi sul “Regio Tratturo Celano / Foggia”, in località “Terra Vecchia” di Bagnoli del Trigno.
La caratteristica principale del “Tratturello” Castel del Giudice / Sprondasino nel tratto che interessa le campagne poggesi è l’elevata ed intensa panoramicità che si evidenzia percorrendolo: ad Est la vallata del Trigno fino a Trivento; ad Ovest la vallata del Verrino che risale fino a Capracotta.
Così emerge una straordinaria rete di percorsi legati allo spostamento stagionale delle greggi (e dunque legati alla principale attività economica costituita dall’allevamento ovino, soprattutto, ma anche caprino, bovino ed equino) ma anche alla gran mole delle attività indotte e collaterali, oltre alle più generali esigenze di spostamento e controllo dell’intera fascia centro meridionale dell’Appennino in generale e del Molise in particolare.
Il percorso tratturale di Poggio Sannita è da considerarsi di terzo livello costituito dal “Tratturello” Castel del Giudice – Sprondasino Il “Tratturello” Castel del Giudice / Sprondasino collega due importanti “Tratturi” che attraversano ed interessano il territorio dell’Alto Molise: l’ “Ateleta / fiume Biferno”, in agro di Castel del Giudice ed il “Celano / Foggia”, in agro di Civitanova del Sannio.
Lo sviluppo del “Tratturello”, che ha una larghezza variabile fra i 18 ed i 36 metri, è di circa 30 chilometri interamente percorribili. Il punto di partenza è nei pressi del “Vallone Molinara” di Castel del Giudice a quota 800 metri s.l.m.; seguendo in parallelo il “Vallone” costeggia la sorgente dell’”acqua zolfa” e arriva, dopo un’aspra ascesa, a Capracotta (quota 1400 metri s.l.m.). Costeggiando la base di monte Campo giunge alle falde del monte San Nicola e da qui, dopo aver intercettato la “Fonte del Duca” e la “Fonte del Romita” (zone di interesse storico-archeologico italico-sannita, dove è stata ritrovata la celeberrima Tavola Osca) scende verso l’agro di Agnone; incontrando le masserie di Ciccotondo e di Tedeschi e scendendo ancora fino al Vallon del Cerro che attraversa a quota 650 metri per risalire fino agli 800 metri di Agnone. Il “Tratturello” lascia il capoluogo altomolisano e si dirige verso Villa Canale dopo aver costeggiato le mura megalitiche-italiche nella zona di San Lorenzo. Dalla “Fonte Minaldo” entra poi nell’agro di Poggio Sannita dalla sua porta principale, la contrada “Fascianella” a quota 735 metri. Si snoda per oltre dieci chilometri seguendo il crinale che va dal Colle Sant’Elia al Colle del Sorbo, scendendo poi a valle dalla contrada Mucchi fino al torrente Verrino e quindi al fiume Trigno a quota 350 metri s.l.m.; infine termina il suo percorso innestandosi sul “Regio Tratturo Celano / Foggia”, in località “Terra Vecchia” di Bagnoli del Trigno.
La caratteristica principale del “Tratturello” Castel del Giudice / Sprondasino nel tratto che interessa le campagne poggesi è l’elevata ed intensa panoramicità che si evidenzia percorrendolo: ad Est la vallata del Trigno fino a Trivento; ad Ovest la vallata del Verrino che risale fino a Capracotta.