Il Comune di POGGIO SANNITA fu denominato CACCAVONE fino al 1922, dall’antico nome del recipiente di rame: il caccavo, utilizzato per lavorare il latte nell’antica pastorizia locale. Come è facile evincere, l’etimologia del nuovo nome trae le sue origini dall’area dell’antico Sannio. L’origine del nome “Caccavone”, secondo gli studi storici di F. Moauro, non può essere semplicemente ricondotta al recipiente campeggiante nello stemma comunale (il caccavo); né ricondursi alla configurazione del colle su cui poggia l’abitato, a guisa di nave; né può essere derivata dalla fabbricazione dei caccavi da parte dei contadini che, secondo l’etimologia latina, viene da caccabus (pignatta, paiolo dove si cuocevano i cibi).
Esiste una denominazione più antica che è quella di “Cucumone”, citata nella concessione al conte Randisio V. Ciò dimostra come quel territorio era abitato, in età più lontane, da gente dedita alla pastorizia e di conseguenza alla coagulazione del latte, che si faceva prima nelle “cucume” di terra cotta, quindi nei “caccavi”. Viceversa, a sostegno dell’ipotesi che il nome Caccavone derivi dal greco Kakkabos e quindi da Kakkabé (paiolo, marmitta, pentola), il prof. G. Ciocchi sostiene che i Sanniti, dopo aver conosciuto i metalli presso i popoli mediterranei, se ne servirono soprattutto per la lavorazione del latte, fabbricando paioli di rame in cuifar bollire lo stesso. In questo modo il nome Caccavone indicava il luogo dove si fabbricavano le Kakkabé.
Il 20 febbraio 1921 il Consiglio Comunale di Caccavone approva la storica delibera secondo la quale, poiché il nome del comune ricorda nella prima parte una cosa che disgusta, e nella seconda un accrescitivo “che riempie la bocca e gli orecchi”, suscitando il riso e la derisione della gente, il nome viene cambiato in “Vinoli”, secondo i prodotti tipici locali. Ma il 3 luglio 1921 lo stesso Consiglio Comunale ritorna sulla questione e giudicando non sufficientemente caratterizzante il nuovo nome, considerato che nel territorio comunale vi era stata la presenza di accampamenti Sanniti, approva una nuova delibera con cui il nome del Comune viene cambiato in Poggio Sannita. Il 15 gennaio 1922, un Regio Decreto su proposta del Ministero dell’Interno, recepisce la delibera del Consiglio Comunale e cambia la denominazione del Comune.
Esiste una denominazione più antica che è quella di “Cucumone”, citata nella concessione al conte Randisio V. Ciò dimostra come quel territorio era abitato, in età più lontane, da gente dedita alla pastorizia e di conseguenza alla coagulazione del latte, che si faceva prima nelle “cucume” di terra cotta, quindi nei “caccavi”. Viceversa, a sostegno dell’ipotesi che il nome Caccavone derivi dal greco Kakkabos e quindi da Kakkabé (paiolo, marmitta, pentola), il prof. G. Ciocchi sostiene che i Sanniti, dopo aver conosciuto i metalli presso i popoli mediterranei, se ne servirono soprattutto per la lavorazione del latte, fabbricando paioli di rame in cuifar bollire lo stesso. In questo modo il nome Caccavone indicava il luogo dove si fabbricavano le Kakkabé.
Il 20 febbraio 1921 il Consiglio Comunale di Caccavone approva la storica delibera secondo la quale, poiché il nome del comune ricorda nella prima parte una cosa che disgusta, e nella seconda un accrescitivo “che riempie la bocca e gli orecchi”, suscitando il riso e la derisione della gente, il nome viene cambiato in “Vinoli”, secondo i prodotti tipici locali. Ma il 3 luglio 1921 lo stesso Consiglio Comunale ritorna sulla questione e giudicando non sufficientemente caratterizzante il nuovo nome, considerato che nel territorio comunale vi era stata la presenza di accampamenti Sanniti, approva una nuova delibera con cui il nome del Comune viene cambiato in Poggio Sannita. Il 15 gennaio 1922, un Regio Decreto su proposta del Ministero dell’Interno, recepisce la delibera del Consiglio Comunale e cambia la denominazione del Comune.