
Inviato in Giuliopoli (CH), vi rimane fino all’8 settembre 1943, dove si distingue per la precisione nel culto e per l’organizzazione della vita spirituale della parrocchia. Ritornato in Poggio Sannita, è colui che opera nel paese una vera e propria rinascita religiosa nel primo dopoguerra, ristabilendo le novene, i tridui, le varie tradizioni religiose, e curando moltissimo la vita spirituale e pastorale del suo popolo, a cui si dedica con quotidiana abnegazione.
Stimato e circondato dall’affetto di tutti, si spegne il 18 settembre 1967.